Scritto e diretto da Tiziana Troja //
Con Felice Montervino //
Musica ed elaborazioni elettroacustiche di
Francesco Medda “Arrogalla”
Uno è Trino
“Uno è Trino” è un viaggio in tre atti unici che ha come protagonisti tre uomini che nella loro quotidianità affrontano le proprie idiosincrasie.
Amedeo, Loris e Tano, individui apparentemente normali, si trovano a vivere e ad agire tra abitudini strangolanti e tic autocostruiti, visioni inquietanti e memorie sconvolgenti, fino a mostrarci la parte più comica delle loro disperate ossessioni.
“Amedeo”
A bordo di un autobus cittadino Amedeo, un uomo innocuo e rassegnato ad una vita incolore, insieme ai passeggeri del mezzo viene preso in ostaggio da un insolito ospite volante: un piccione.
La loro corsa non sarà più la stessa: stress, paure, vecchi rancori, urla, insoddisfazioni quotidiane faranno esplodere il protagonista di questa storia in una divertente e assurda invettiva contro l’intero genere alato.
“Loris”
Una breve e fulminea confessione sul sesso, selvaggiamente ironica e buffa. Un tragico e goffo tentativo di seduzione maschile vira verso l’assurdo e il grottesco, tanto da non permettere al protagonista di costruirsi un legame sentimentale.
“Tano”
“Mangiare non è un piacere, è un vizio. Il mio vizio. La mia necessità. Non voglio essere guardato né amo condividere il mio pasto con alcuno...”, si sfoga il protagonista con sua moglie Rosalia.
Tano è un uomo schivo che vorrebbe vivere isolato, nascosto agli occhi di tutti, per fuggire dalle difficoltà e dalle brutture del mondo. Un uomo “semplice” con una grande e terribile ossessione per il cibo e una vendetta da consumare.